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Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 2

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Carlo Botta
Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 2

LIBRO QUINTO

1775

Giace Boston nel mezzo della provincia di Massacciusset su d'un tratto di terra, il quale congiunto essendo col continente per mezzo di una strettissima lingua, che chiamano l'istmo, si allarga per dar luogo, e ricevere tutta l'ampiezza della città. Questo tratto ha una figura irregolare, ritirandosi in dentro qua e là, per formare seni di mare, o sporgendo in fuori per fare promontorj. In su d'uno di questi seni, volto ad oriente, si trova il porto per ogni sorta di navi sì da guerra, che da commercio molto opportuno. Verso tramontana la Terra si divide in due parti a guisa quasi di due corna, delle quali quella che guarda verso greco chiamano punta di Hudson, e quella che è volta a maestro punta di Barton. A dirimpetto di queste due punte osservasi un'altra penisola, che da una grossa Terra, la quale vi si trova in quella parte che guarda verso Boston, piglia il nome di Charlestown, e si congiunge col continente per mezzo di un istmo molto stretto, che chiamano pure col nome di Charlestown. Tra le due punte di Hudson e di Barton, e tra quella di Charlestown, s'insinua il mare formando uno stretto braccio circa un mezzo miglio largo, e va a dilatarsi e fasciare dall'altra parte tutta la costa occidentale della penisola di Boston. In questa cala mettono varie riviere, delle quali le principali sono la Muddy, la Carlo e la riviera Mistica, o sia riviera di Medford. Poco lungi dall'istmo di Boston il continente sporge in fuori, e forma un lungo promontorio, che si distende per la dritta verso levante, e forma quasi un'altra penisola, abbenchè si congiunga al continente con un istmo molto più largo di quelli di Boston, e di Charlestown. Lo chiamano l'istmo ed il promontorio di Dorchester. Tanto la penisola di Charlestown, quanto quella di Dorchester sono così vicine a quella, sulla quale è situato Boston, che sta in mezzo all'una e all'altra, che le batterie poste su quelle possono coi tiri loro arrivare alla città. La quale cosa tanto più facilmente si può fare, in quanto che vi sono nelle due mentovate penisole monticelli molto a quest'uopo convenevoli. Imperciocchè uno ve ne ha su quello di Charlestown, il quale chiamano Breed's-hill, che sta a sopraccapo del borgo di Charlestown, e guarda molto da vicino la città di Boston; ed un altro si trova più indietro verso l'istmo, e perciò da Boston più lontano, che ha il nome di Bunker's-hill. E medesimamente su quello di Dorchester vi sono le alture, che portano questo stesso nome, ed un'altra, che chiamano Nook's-hill, la quale è posta sopra uno sprone, che la penisola forma verso Boston. Il seno poi di mare, pel quale si va al porto, è cosperso di molte isolette, delle quali le più principali sono quelle di Noddles, di Thompson, del Governatore, l'Isola Lunga, e quella del Castello. A ponente della città di Boston sulla riviera di Carlo è situato il grosso borgo di Cambridge, ed a ostro in rimpetto dell'istmo quello di Roxbury. Adunque l'esercito americano coll'ala sua sinistra teneva la riviera Mistica, ed impediva il passo per l'istmo di Charlestown; il grosso aveva i suoi alloggiamenti a Cambridge, e l'ala diritta, che stanziava a Roxbury, teneva in rispetto il presidio dalla parte dell'istmo di Boston, acciò per questo, ch'era fortificato assai, non isboccasse, e facesse correrie nel paese.

In questa situazione rispettivamente si trovavano i due eserciti nemici; ma la condizione loro era molto l'una dall'altra diversa pel numero e la qualità dei combattenti, per le opinioni, per la perizia nei fatti di guerra, per le armi, per le munizioni e per le vettovaglie. Erano gli Americani molto superiori di numero; ma questo numero era a continua variazione soggetto; imperciocchè non essendosi ancora quella severità di disciplina presso di loro introdotta, che tanto è necessaria al buon ordine ed alla stabilità degli eserciti, i soldati andavano e venivano come loro pareva meglio; e nuova gente ognidì sottentrava a quella, che lasciava l'oste. Abbondavan nel campo loro ogni sorta di vettovaglie, e specialmente i vegetabili cotanto necessarj alla sanità dei soldati. Ma scarsissime erano le armi, avendo in tutto sedici pezzi d'artiglierie da campo, delle quali a mala pena sei potevano convenientemente adoperarsi. Quelle di bronzo, ch'eran poche, eran di piccola portata. Ne avevano però alcune grosse di ferro con tre o quattro bombarde e obici, con qualche scarsa provvisione di palle e di bombe. Ma di polvere difettavano assai, essendo che, fatta la veduta nei fondachi pubblici, se ne trovarono soltanto ottanta due mezzi barili, abbenchè una certa quantità si poteva dalle vicine Terre ottenere; ma questa anche sì poca, che sarebbe stata di breve logorata. Di archibusi abbondavano, ma non di comune calibro, ciascuno avendo portato il suo. Gli maneggiavano con maravigliosa destrezza, e perciò erano attissimi a far l'uffizio di soldati leggieri e di stracorridori; ma nelle battaglie giuste avrebbero fatto cattiva pruova. Abiti comuni non avevano, nè riposte per le vettovaglie, e vivevano di giorno al dì, come Dio la mandava. Ma in su quei primi calori ogni cosa abbondava, portandone le genti all'intorno molto sollecitamente. Moneta non avevano, se non poca; ma sì biglietti di credito, che io quel tempo valevan tant'oro. Gli uffiziali erano mal pratichi, eccettuati quei pochi, i quali avevan le guerre anteriori vedute. Eran essi eziandio dai proprj soldati mal conosciuti, non essendo ancora le compagnie ben ferme, e andando soggette a continuo cambiamento. Gli ordini male si osservavano; ognuno voleva comandare e far a modo suo; pochi obbedire. In somma, se si salvano alcuni pochi reggimenti, che in certe province erano stati da capitani esperti ammaestrati, il rimanente era un esercito tumultuario. Ma a tutte queste cose sopperiva la pertinacia delle menti loro, il calor delle parti, l'opinione, che tutti avevano grandissima, della giustizia della causa loro, i conforti dei Capi e dei ministri della religione, i quali in ciò non mancavano all'uffizio loro, esortando giornalmente quelle genti già molto di per sè stesse inclinate all'entusiasmo ed alle cose religiose, di persistere, di star forti in una impresa, che a Dio piaceva, ed a tutti gli uomini diritti e dabbene. Con questi deboli apparati, e con questo grande animo incominciarono gli Americani una guerra, che ogni cosa annunziava dover riuscire aspra, lunga ed ostinata. E si poteva ben prevedere, che ove fossero costanti stati, quantunque avessero ad esser perdenti in sui principj, dovevano tuttavia alla fine vincer la pruova; imperciocchè conservando quel coraggio, ed acquistando la disciplina e la scienza della guerra, non era da dubitare, non i soldati loro diventassero finalmente in ogni parte uguali ad altri qualsivolessero.

Dall'altro canto agl'Inglesi abbondavano tutte quelle provvisioni, che all'esercizio della guerra si appartengono. Perciocchè di cannoni e di ogni altra sorta d'artiglierie, di archibusi eccellenti, di polveri e di ogni maniera d'armi avevano non che abbondanza, dovizia. Eran tutti soldati espertissimi, usi alle fatiche ed ai pericoli; serbavan gli ordini, ed avevano imparato da lungo tempo l'arte difficile, e sì necessaria nella guerra, di obbedire. Si ricordavano delle segnalate pruove fatte altre volte in servigio della patria loro, pugnando contro le più agguerrite nazioni del mondo. E quello, che molto accresceva di fermezza a quell'esercito, ciò era, che combattevano sotto le insegne del Re; dal che suole più riscaldarsi la opinion dell'onor militare; ed avevano ad incontrare un nemico, il quale tenuto era ribelle; il che suol dare oltre il coraggio una certa concitazion d'animo più forte del coraggio stesso. Volevano dell'affronto di Lexington vendicarsi, e non potevano recarsi nell'animo, che potessero questi Americani resister loro, nè abbandonar l'opinione, concetta della codardia di quelli, attribuendo il successo di Lexington ai luoghi difficili ed alla moltitudine dei nemici. Credevano, che quando venuto si fosse ad un bel fatto, ad una battaglia giusta, non si ardirebbono di mostrare il viso. Ma però prima che arrivassero gli ajuti, che si aspettavano dall'Inghilterra, era gioco forza si contenessero, essendo a paragone sì pochi, che non arrivavano ad un terzo dei loro nemici. Incominciavano intanto a difettar grandemente di carnaggio e di ogni specie di camangiare, usando gli Americani grandissima diligenza, perchè dai vicini luoghi non ne fossero portati dentro la città. E sebbene avessero gl'Inglesi il mare libero e molti navilj sottili, dalle Terre della Nuova-Inghilterra non potevano alcuna cosa procacciarsi, avendo gli abitatori sgombrati i bestiami alle parti interne della provincia, e dall'altre colonie potevano poco e nulla ottenere di buon grado, nè volevano usar la forza, per non esser quelle ancora chiarite ribelli. Perciò si viveva in Boston in grandissime angustie, essendo le carni salate divenute l'unico cibo sì del presidio, che dei cittadini; perciò gl'Inglesi ardevano di desiderio, che arrivassero i rinforzi d'Inghilterra per poter fare qualche rilevata pruova, e sbrigarsi dalle difficoltà, nelle quali si ritrovavano.

Siccome i Bostoniani privi di vettovaglie proprie non avevano donde trarre gli alimenti loro, se non se dai magazzini del Re, così gli assedianti anche per questo effetto usavano ogni più attenta opera, perchè di fuori non ne fossero portate, sperando, che il difetto delle vettovaglie indurrebbe finalmente il governatore al acconsentire, che quelli uscissero dalla città, o che almeno le bocche disutili, donne e fanciulli, avrebbero ottenuto la licenza di partirsene. La qual cosa i provinciali parecchie volte, e con molta instanza richiesta avevano. Ma il governatore malgrado gli stretti termini, in cui si trovava rispetto alla difficoltà di pascere l'esercito, stava molto alla dura, considerando gli abitanti, come altrettanti statichi per assicurare la città ed il presidio, temendosi, che i provinciali volessero dar la battaglia, e di quella impadronirsi a stormo. Della qual cosa però non vi era pericolo nissuno, nonostante che ne facessero correr la voce a bello studio. Imperciocchè i Capi loro consideravan molto bene, quali perniziosi effetti prodotti avrebbe nell'opinione generale, e di quanto si sarebbero gli animi raffreddi, se l'assalto si fosse tentato infelicemente in quel primo periodo della guerra. E che avesse a riuscir a buon fine, si aveva poca speranza, stantechè le fortificazioni sull'istmo erano molto formidabili, e dall'altre parti si poteva poco frutto aspettare, essendo gl'Inglesi padroni del mare, ed avendo in pronto un numeroso navilio. Ma finalmente il generale Gage, stretto dalla necessità, e volendo anche cavar le armi dalle mani dei cittadini, sul conto dei quali non istava senza molta apprensione, dopo una lunga pratica tenuta col Consiglio della città consentì ad un accordo, col quale si stabilì, che rendendo le armi e deponendole a Faneuil-Hall, od in altro luogo pubblico, avrebbero coloro, che volessero, la facoltà di andarsene, dove meglio piacesse loro con tutte le robe loro; intendendosi però, che le armi fossero restituite in tempo opportuno. Si accordò ancora, che trenta carri avrebber la facoltà di entrare in Boston per prendervi le cose appartenenti ai fuorusciti, e che a questo medesimo fine fornirebbe l'ammiraglio le navi necessarie. In sulle prime l'accordo si osservò da una parte e dall'altra fedelmente. Gli abitanti deposero le armi, e Gage concedeva le licenze. Ma poco dopo, o ch'egli non volesse privarsi del tutto degli statichi, o che temesse, siccome si divulgò, che i nemici covassero il disegno di metter fuoco alla città, tostochè le persone a lor fedeli abbandonata l'avessero, o qualunque altra cagione, che il movesse, trovato il pretesto, che a quei che andavan fuori pei bisogni degli affezionati alla causa reale, erano fatte soperchierie, incominciò a non voler più permettere le uscite. Del che si levò fra i Bostoniani ed i provinciali, che stavano all'intorno, un romore grandissimo. Ciò nonostante il governatore persisteva nella sua risoluzione. Finalmente, come per bella forza concedeva di nuovo la uscita ad alcuni con condizione però, lasciassero dietro di sè le masserizie; il che riuscì ad essi di non poco danno e scomodo. Molti di coloro, ch'erano stati soliti a vivere con tutti gli agi della vita, ora si trovavan ridotti per causa di questo rigor nuovo del generale nella mancanza di tutte le cose. Si disse ancora, e ciò par molto probabile, ch'egli per certa crudeltà che non può a patto nissuno scusarsi, nel concedere i passaporti usasse a bella posta di sceverare le famiglie, separando le mogli dai mariti, i padri dai figliuoli, i fratelli dai fratelli, dei quali alcuni ottenevan la facoltà di andarsene, ed altri costretti erano a rimanere. I poveri e gl'infermi furon tutti lasciati sortire. Ma anche qui successe una cosa barbara, la quale se non fu fatta a bello studio, doveva almeno a bello studio impedirsi; e questa fu, che fra gli ammalati furon lasciati uscire quelli, ch'erano presi dal vajuolo, malattia mortalissima in America ed in altrettanto orrore tenuta, in quanto la peste stessa nelle regioni dell'Asia e dell'Europa. Questo malanno si appiccò tosto, e fece un danno incredibile fra i provinciali.

Mentre queste cose si facevano intorno e dentro la città di Boston, le altre province si apparecchiavano con grande sforzo alla guerra. La città medesima della Nuova-Jork, nella quale abbondavano più, che in qualunque altra gli amici dell'Inghilterra, e che fin allora aveva sì modestamente proceduto, udite le novelle del fatto di Lexington, si commosse grandemente, e fece la determinazione di accostarsi alle altre colonie. Deliberarono i Jorchesi di abbracciare le risoluzioni fatte dal congresso generale, ed in quelle persistere, finchè non fossero nei termini dell'antica costituzione ritornati. Scrissero una lettera molto risoluta al Gran Consiglio della città di Londra, la quale si era mostrata favorevole alla parte delle colonie, mandandogli, che tutte le calamità, che la guerra civile accompagnavano, non avrebbero potuto sforzare gli Americani ad acconsentire alle voglie della Gran-Brettagna, e che questa era la disposizione degli animi, che si osservava dalla Nuova-Scozia sino alla Giorgia. Aggiungevano, facessero i Londinati gli estremi sforzi per ristorar la pace fra le due parti dell'impero; ma che in quanto ad essi non avrebber mai potuto la tirannide ministeriale sopportare. Gli abitanti si preparavano tutti alle armi con grandissima contenzione, i libertini per contrastare alle mire inglesi; i leali, che non eran pochi, o per non ardirsi di andar contro il temporale, o per impedire i disordini, o per poter pigliare, stando in sull'armi, le prime occasioni per mostrarsi. Ma siccome la città di Nuova-Jork è tutta esposta dalla parte del mare, e che non si poteva molta speranza avere di difenderla contro gli assalti di un'armata inglese, così determinarono di anticipare il tempo, ed insignorirsi delle munizioni e delle armi, che nei magazzini reali si ritrovavano. Si allontanarono anche le donne ed i fanciulli dal luogo del pericolo. Il che fatto si preparavano alle difese, e nel caso, ch'essi non avessero potuto resistere alle forze nemiche, stabilirono, cosa orribile a dirsi, ma nelle guerre civili non rara, d'incendiar la città.

Nella Carolina Meridionale si sperava universalmente, che il perseverare nelle risoluzioni contro il commercio inglese avrebbe piegato il governo a risoluzioni meno rigorose. Ma si ebbero nel medesimo giorno le novelle degli aspri statuti del Parlamento, in cui si combattè la battaglia di Lexington, della quale vi si ebbe avviso pochi dì appresso. Rimasero i Caroliniani attoniti e paurosi, conoscendo benissimo, a quanto pericolo si mettessero a voler fare guerra contro la Gran-Brettagna così potente sugli apparati navali, essendo le coste loro per tutta la lunghezza di dugento miglia accessibili a cotali armi, e non avendo in pronto nissune o poche armi, o munizioni da guerra, o abiti da soldato, o navi, o danaro, o uffiziali pratichi dell'arte della milizia. Non erano eziandio senza molta apprensione in riguardo ai Neri, che abbondavano nella condizione servile in quella provincia. Questi si potevano coi doni e colle promesse corrompere, ed indurre a por le mani addosso ed uccidere i padroni loro in quelle ore, in cui meno se lo aspettassero. La provincia medesima non era stata compresa nella proscrizione parlamentare, e non poteva senza una nota di evidente tradigione spontaneamente entrar a parte della ribellione e della guerra. Tuttavia non si perdettero di animo, e fecero animosamente quelle risoluzioni, che credettero del caso. La notte, che seguì l'avviso delle ostilità di Lexington, corsero all'arsenale, e s'impadronirono di tutte le armi e munizioni, che dentro vi si trovavano, e quelle sortirono tra i soldati condotti a' pubblici stipendj. Si convocò un congresso provinciale, il quale sottoscrisse una lega sì fatta; che i Caroliniani si unissero tra di loro con tutti i vincoli dell'onore e della religione per difendere il paese loro contro qualsivoglia nemico; si tenessero pronti a marciare quandunque e dovunque i congressi, o generale o provinciale, avessero creduto necessario; le vite e facoltà loro sacrificassero per mantenere la pubblica sicurezza e la libertà; avessero per inimici tutti coloro, che ricusassero di sottoscrivere la lega, la quale avesse a durare, finchè una riconciliazione conforme agli ordini della costituzione si fosse tra la Gran-Brettagna e l'America operata. Risolvette inoltre di levare due reggimenti di fanti, ed uno di cavalleggieri ch'essi chiamano Rangers. E tale era l'ardore dei popoli, che più uffiziali si appresentavano, che non bisognava, e molti di questi fra le famiglie più ricche e più riputate del paese. Si fece parimente una gittata di biglietti di credito, i quali in quei tempi erano da tutti con grandissima prontezza accettati.

Nella Nuova-Cesarea il popolo, ricevute le nuove di Lexington, s'impadronì del tesoro provinciale; ed una parte ne destinò per dar le paghe ai soldati, che si levavano al medesimo tempo nella colonia.

A Baltimore di Marilandia gli abitanti ponevano le mani addosso alle munizioni da guerra, che nel pubblico fondaco si ritrovavano, e tra le altre cose recarono in potestà loro quindici centinaia di archibusi. Si decretò ancora pubblicamente, si arrestasse ogni trasporto di derrate alle isole, dove si fanno le pescagioni, ed all'esercito ed armate inglesi, che stanziavan a Boston.

La medesima deliberazione pigliarono i Filadelfiesi, i quali anch'essi in ogni modo si apparecchiarono a difendere colle armi in mano la causa, che intrapresa avevano. Gli stessi Quaccheri, nonostanti le credenze loro tanto pacifiche, vennero a parte del calore, col quale gli altri cittadini concorrevano a novità.