A te, che hai veduto nella mia Legge Oppia alcun che di buono, a te, che hai cuore pari allo ingegno, a te, che io amo sopra tutti i miei fratelli nell'arte, è dedicata l'opera mia.
Certo, avrei dovuto intitolarti una cosa migliore. Senonchè, ad aspettare che l'ingegno mio dèsse frutto veramente degno di te, avrei dovuto durarla di troppo, e questa pubblica testimonianza di affetto sarebbe stata anco rimandata «al limitar di Dite». Abbiti dunque, lontano amico, questa mia Legge Oppia, e fàlle il buon viso, che solevi fare al tuo
Di Genova, il 21 dicembre del 1872.
ANTON GIULIO BARRILI.
BIRRIA, servo.
MIRRINA, liberta.
CLAUDIA VALERIA, moglie di L. V. Flacco.
MARZIA ATINIA, figlia di Claudia.
VOLUSIA, figlia di Claudia.
ANNIA LUSCINA, matrona romana.
MARCO FUNDANIO, tribuno.
LICINIA, moglie di M. P. Catone.
FULVIA, sorella di Catone.
LUCIO VALERIO, tribuno.