(un giovine piuttosto tarchiato, dal volto stupidamente austero, dall'incesso solenne – introduce Laurina Corbari.) Giacchè insiste tanto, favorisca in questo salotto e aspetti. Ma le ripeto che il dottore non c'è.
(snella, piccoletta, graziosa, elegante, – di un'eleganza birichina e capricciosa – entra con un'aria un po' insolente, la testolina eretta, agitando l'ombrellino, avanzandosi senza titubare.)
(urtato da quella noncuranza) E poi, è ammalata, lei?
Molto! (Alla chetichella, con una mano guantata, stendendo il mignolo e l'indice, fa le corna contro la jettatura.)
E dunque, questa non è l'ora adatta. Per le consultazioni, egli non riceve che dalle nove alle undici antimeridiane. Se rincasa prima che lei si sia stancata d'aspettare, sto fresco! Trovandola qui, s'irriterà e le batoste toccheranno a me.
Evvia, giovanotto! Al dottore non dispiacerà troppo di trovare qui una bella donnina.
Che che! Il dottore non è un uomo…
(interrompendolo) Davvero?!
Non è un uomo come gli altri. (Analizzandola un po' con lo sguardo di sbieco) A certi dettagli non ci bada. È uno scienziato.
E voi?
Cosa?
Siete uno scienziato anche voi?
(rispondendo in buona fede) Io, no.
Meno male! Se non siete uno scienziato, avete senza dubbio l'abitudine di badarci… a certi dettagli, e quindi per una bella donnina potrete compiacervi di sopportare una rimenata dal vostro padrone. (Toccandogli la pancia, come per infilargliela, con la punta dell'ombrellino) No?
(tra l'imbarazzo e il disdegno) In verità, faccio il domestico da più di un anno in casa del dottor Arletti e, fra tante signore venute a consultarlo, nessuna mi ha mai parlato così.
(con un gesto abbreviativo) Già, ma io non sono una signora.
(spalancando gli occhi) Non è una signora?!
Di che vi meravigliate, caro domestico? Non è punto necessario d'essere una signora per fare una visita al dottor Arletti. Basta dargli venti lire. Io gliele darò. (Cogliendo un'idea che le passa, all'improvviso, per il cervello) Del resto, per assicurarmi un'accoglienza cordialissima, mi farò presentare a lui da sua moglie.
(spalancando gli occhi più di prima) Da sua moglie?
(nervosa e rabbiosetta) Sicuro! Siamo colleghe.