Aggiornamento: 25/11/2020
Ritornando dalle lezioni, un pomeriggio, mi imbattei per caso in una serie di manifesti in cui si pubblicizzava, di lì a quasi un mese, il concerto de “La Banda di Lorenzo”.
Vedendo i manifesti pensai subito a Clara - anche se probabilmente il mio pensiero era quasi fisso su di lei ormai da qualche mese - perché era il suo gruppo preferito. Una buona scusa, se mai avessi avuto bisogno di averne una, per chiamarla quella sera e fare altre due piacevoli chiacchiere con lei. E poi chissà, magari ci si poteva organizzare per andarci insieme.
“Hai visto che la banda di Lorenzo farà un concerto il mese prossimo al Palaconcerti?”
“Sì, lo so. Ma già l'altro giorno sono andata a Tivoli a informarmi dal tabaccaio in piazza, che è l'unico qui nella zona che di solito vende i biglietti per i teatri e i concerti, e li aveva già finiti.”
Rimasi un po' deluso che non me lo avesse detto prima - che data la sua loquacità era quasi equivalente ad avermelo tenuto nascosto - e che non avesse pensato subito di andarci con me. Ma come sempre apprezzai molto la sua spontaneità e sincerità, e fui molto contento perché avevo modo di rendermi utile per lei e guadagnarmi un po' di punti e di riconoscenza.
Le proposi: “Se ti va mi informo se riesco a trovarli io qui a Roma. E se li trovo ci andiamo insieme, d'accordo?”
“Oh si, magari! E se li trovi dovresti prenderne uno anche per la mia sorellona, che verrebbe anche lei volentieri.”
Avrei preferito una uscita in due, ma sua sorella ci poteva stare. Era simpatica e stava dalla parte mia. E poi come sempre per Clara sarei stato disposto a qualunque cosa, anche a prendere i biglietti per tutti i suoi amici di Tivoli, e magari andarli a comprare a Napoli.
E così mi recai in centro ad informarmi nella rivendita specializzata. Feci anche una certa fila, e alla fine non riuscii a trovare niente di meglio che tre posti non numerati nel settore H, da cui, mi spiegò la signorina, si vedeva poco ma in compenso si sentiva molto bene e costava poco.